Cos’hanno in comune Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi (Sellerio, 2023) e Achille piè veloce di Stefano Benni (Feltrinelli, 2003)? Tenterò di spiegarvelo nelle prossime righe, concentrandomi su alcuni aspetti che leggerete a breve, più uno che è bene voi sappiate subito: entrambi i libri mi hanno divertito molto.
Attenzione: nell’articolo potrebbero esserci dei piccoli spoiler su Sarà assente l’autore e Achille piè veloce, consistenti in qualche riferimento sulla trama. Non dovrebbero pregiudicare la lettura dei libri (che sì, vi consiglio di leggere) ma, anche se fosse, io vi ho avvertiti.
Premessa superflua sui due libri
Capita a volte di leggere libri non programmati, libri scelti “improvvisando”. Sono libri comprati a caso, nuovi fiammanti nella libreria del paese, o libri devastati da multipli traslochi e venduti in negozietti scalcagnati; tutti libri non necessari nell’immediato. Insomma, libri destinati ad essere incastrati nella sezione della libreria dei libri-in-attesa-di-lettura, proprio sopra al ripiano dei libri-che-non-leggerò-mai-ma-non-posso-buttare. Quando si è fortunati questi libri sono destinati a un ripiano, ma è anche vero che ogni angolo della casa è buono per depositare libri-in-attesa-di-lettura che finiranno, inesorabilmente, per venire degradati a libri-di-cui-disfarsi-senza-passare-dal-via.
Con Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi e Achille piè veloce di Stefano Benni è successo esattamente questo: il primo, l’ho comprato durante una brevissima permanenza in una libreria di paese. Il secondo, invece, l’ho arraffato da una bancarella improvvisata nonostante gli evidenti segni di morsi non umani sulla copertina, sul dorso, nelle pagine interne. Non ricordo perché li ho acquistati né avrebbe senso ricordarlo, anche se va detto che li ho comprati a distanza di anni l’uno dall’altro. Credo sia importante dire che, per quel caso che non esiste o per quelle assurde coincidenze che non hanno senso, li ho letti uno di seguito all’altro.
E la coincidenza o il caso, che dir si vogliano, sta proprio qui: nello scoprire, dopo poche pagine lette del secondo libro, che i due testi sono affratellati da temi, intrecci, sviluppi. Il tutto legato da una sottile ironia che rende questa coppia di romanzi una dilogia quasi inseparabile.
Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi
Da autore di libri di ricerca, destinati a una ristrettissima cerchia di studiosi e intellettuali, a ghost-writer di bestseller che spaccano le classifiche il passo è molto breve nel libro di Giampaolo Simi. Sarà assente l’autore parla infatti dell’incontro fortuito tra uno sfortunato autore di estrazione universitaria e il direttore editoriale di Idra Media Group, enorme leviatano editoriale che ha appena perso il suo autore di punta.
I due protagonisti si salvano a vicenda: l’autore replica i pessimi libri dell’autore defunto salvando il posto di lavoro del direttore editoriale, e quest’ultimo lo ricopre di soldi. Ma questo intreccio è solo una scusa per dire tante cose (che in pochi dicono) sul mondo, sull’editoria, e sullo scrivere.
C’è un po’ di tutto: il disastro di Trenitalia; la chiusura delle librerie; i festival di letteratura che occupano città e paesi sperduti scordandosi, talvolta, la “letteratura” per rimanere solo “festival”. E, ovviamente, c’è la costante critica alle “abiette logiche di mercato che del resto è ormai dominato da un solo, enorme, orrendo Leviatano, quell’Idra Media Group che, magari lei non lo sa, ma… come una grande cloaca ormai raccoglie qualsiasi deiezione espressiva di questo sfortunatissimo paese”.
L’autore, tramite le vicende, riesce a criticare con ironia amara tutto ciò che non funziona nell’editoria. Ma, soprattutto, dice ciò che in pochi riescono a dire: lamentarsi dei best-seller di scarsa qualità che si vendono come il pane, e dell’editore che, per interesse economico, li alimenta, è inutile. E non è rivolto a loro questo libro perché, ne sarà conscio l’autore, non sarà questo libro a cambiare le sorti del mercato editoriale.
La critica più feroce del libro è quella contro coloro che avrebbero le capacità di opporsi, e preferiscono rinchiudersi nella loro sempre più decadente torre d’avorio. Simi, a mio parere, punta il dito contro gli intellettuali e i professori universitari, con tutta la loro cerchia di adepti. Ma anche contro quei lettori “forti” che storcono il naso a sentir parlare di quei best-seller da spiaggia che, seppure in molti casi di scarsa qualità, sono comunque letti.
– Voi lo potete umiliare quanto volete, uno come Lo Sospiro. Lo potete anche prendere per il culo, attaccando i romanzi di Crudeli per colpire lui, e dove gli fa più male, cioè sulle copie vendute… perché, in fondo, siete sostanzialmente dei vigliacchi. Ma tutto questo non cambierà il fatto che la letteratura cosiddetta alta, che poi oggi sarebbe rappresentata dai vostri romanzi, dai miei e da quelli dei nostri amici, discepoli o mentori… non parla a nessuno, non tocca i problemi veri di nessuno. Scrivete libri per persone che ne hanno letti già altri diecimila, ma per carità, non sarebbe neanche questo il problema… è che devono essere esattamente gli stessi diecimila che avete letto voi! Ma da quale feroce demone autoreferenziale siete posseduti?
Tra quei lettori forti penso di rientrarci anche io. Faccio mea culpa, lo fate anche voi?
Achille pié veloce di Stefano Benni
Nel libro di Benni il protagonista è invece Ulisse, un giovane scrittore e lettore, pagato poco (e raramente) da una piccola casa editrice di sinistra che sgomita per resistere all’onnipresente gruppo editoriale al cui comando c’è un personaggio chiamato Duce. Anche qui un incontro ben orchestrato innesca la storia: l’amicizia con Achille, un ragazzo disabile e dall’ironia macabra, permette a Ulisse di pubblicare un nuovo romanzo e salvare le sorti di tutti.
Ma come nell’altro libro, anche qui la trama è una piccola parte del tutto. Achille e Ulisse sono sì gli eroi protagonisti di una storia che ha un inizio e una fine ben definiti, ma tra l’inizio e la fine c’è una società intera: la società italiana. Le agitazioni sindacali per gli ingiusti licenziamenti, l’euforia consumistica da centro commerciale, la concezione della disabilità, l’amore. C’è anche l’editoria fatta di quasi monopoli (ma pure lo sfruttamento del lavoro editoriale da parte di piccoli editori che, spesso, si difendono con lo scudo della “passione”), i poteri forti che controllano tutto e l’economia del “favore”.
E poi c’è Benni con la sua ironia e le sue invenzioni linguistiche. Solo grazie a lui è possibile vedere autobus come draghi, o notare l’uscita da certi manoscritti in attesa di lettura dei loro autori, in piccolo formato, che sbucano dalle pagine per convincere il giovane lettore editoriale a dargli una possibilità.
Che sogni terribili – pensò – non passerò mai più una notte insonne a leggere scrittodattili. Io ripeto sempre che scrivere è atto nobile nel migliore dei casi, ingenuo nel peggiore. Tranne poche eccezioni di grafomani arroganti inediti che imitano grafomani arroganti già editi, scrivere non peggiora il mondo. I libri sono firmati parola per parola. I loro pregi e tradimenti sono visibili, la loro libertà o corruzione e inutilità apparirà chiaramente, sulla pagina sterminata dei secoli. Alcuni dureranno, altri scompariranno. Ogni segno su di loro è nobile ruga di tormentata e ripetuta lettura, logorio del breve vento da una pagina all’altra, sbiadire di copertine tra amori e rifiuti, sottolineature, polvere di abbandono. Mentre inalterabili, mai scelti né respinti, mai veramente nostri, i dominanti schermi ci circondano di felicità non abitata, colpiscono ipocritamente, con falsa neutralità e velenosa indifferenza, creano parodie di sentimenti che evaporano nello spazio di una sigla. Hanno soldi, potenza, ma meno idee di una singola pagina. Scrivere nasce dal leggere e al leggere è grato. Scrivere è una delle poche cose rimaste uniche e nostre, dalla firma al romanzo, dal primo tema al testamento.”
L’ironia e la critica: necessità assenti
Spero che siano bastati questi brevi accenni ad affiancare, in maniera sensata, due libri per certi aspetti molto distanti. E per incuriosirvi. Per quanto sia evidente, bisogna ribadire che se qualcuno ancor’oggi “critica”, cioè mette in discussione qualcosa, significa che nonostante tutto quel qualcuno ancora osserva, si intromette, e spera in un cambiamento. Maggiore è il valore se lo fa, come nel caso di Sarà assente l’autore di Simi, un autore ormai ben noto, e soprattutto dalle fila di un editore così importante come Sellerio.
Ma la ripetizione delle stesse critiche, a distanza di vent’anni, non può che rendere ancora più amaro il nostro sorriso. Perché in un mondo completamente diverso, iperconnesso e ipertecnologico, leggendo questi libri si potrebbe dire che non sia cambiato niente. Certo, oggi si fanno videochiamate e gli scrittodattili benniani sono diventati per lo più pdf leggibili online. La tecnologia è cambiata ma tutto il resto pare identico.
Postilla assolutamente non superflua forse
Questi libri sono forse per “addetti ai lavori”? Li ho apprezzati così tanto solo perché sono un ex addetto lavoratore editoriale? Questo proprio non riesco a chiarirmelo. Certo, conoscendo i gangli dell’editoria è più semplice apprezzare certe trovate, certe critiche o certi riferimenti decisamente espliciti. Ma tanti sono gli aspetti traslabili alla vita di tutti i giorni, anche di chi non legge e non scrive. Al punto che, probabilmente, mi sto fasciando la testa per niente.
Perché spesso seguiamo ciò che ci porta lontano dai nostri desideri? pensò. Ci inchiniamo alla polemica del giorno, di cui capiamo la pochezza, ma a cui tutti si abbeverano. Ci accodiamo al dipanarsi della chiacchiera di cui non ricordiamo più l’inizio, al ciarlare di chi affolla la fotografia ai piedi del sovrano. E tutto intorno, c’è chi lavora, studia e coltiva idee che dureranno mille volte più di un lampo di notorietà in televisione o su un giornale. Ma tutti, spesso, abbiamo preferito quel lampo alla paziente speranza. Solo quando perdiamo queste persone, i custodi dei semi, delle idee, del giardino nascosto delle parole, ci accorgiamo che non li abbiamo ascoltati abbastanza.
Ma imparare l’arte del guardare oltre le luci, nella penombra, nello spazio quasi invisibile tra due pagine chiuse, questa è la sfida.
E tu cosa ne pensi? Scrivimi!
Link utili
- Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi – recensione;
- Giampaolo Simi “Sarà assente l’autore “ 10 giugno 2023 – presentazione;
- Giangiacomo Feltrinelli Editore – Stefano Benni presenta Achille piè veloce;