Douglas Coupland – Dio odia il Giappone (Isbn Edizioni)

Douglas Coupland – Dio odia il Giappone (Isbn Edizioni)

Capita di comprare libri ad un prezzo irrisorio, perché scarti di magazzino o avanzi di case editrici fallite. Libri scaduti insomma. È proprio questo il caso di Dio odia il Giappone, che nella prima pagina viene definito come un “romanzo per immagini folgorante e comico, radicale e profetico”; una definizione, lo vedremo, per lo più azzeccata.

Leggere questo libro mi ha divertito, e credo ci sia poco altro da dire. Soffermandomi spesso su pesanti tomi di letteratura e per necessità e per masochismo, qualche volta sento il bisogno di staccare dalla routine di studio e riflessione, per dedicarmi a letture più leggere. Letture che facciano vivere storie belle e folli, vite fuori dalla (mia) normalità. E questo libro, forse, è arrivato al momento giusto. Dopo essere scaduto, e svenduto come qualsiasi vestito fuori moda, mi è precipitato addosso. Ed io ringrazio.

Hiro Tanaka è un giovane giapponese la cui età aumenta, ma non matura mai. Il suo hobby, o meglio il suo “segno particolare”, consiste nello scaraventarsi contro le vetrine per attirare l’attenzione, o per sentirsi vivo. Per fortuna, la sua mole non è sufficiente a rompere le vetrine. Ma non è questo il punto… una follia simile non desta stupore se a farla è il nostro caro Hiro. E tanto meno stupisce la sua scelta di dedicarsi completamente alla moda per fare colpo, spendendo tutti i soldi che ha nelle marche più blasonate. E ancor meno stupiscono le lettere, che compongono capitoli a sé stanti, dedicate al suo “clone”; un clone che secondo lui assorbirà la sua anima qualche decennio dopo la sua morte. Non ci si può stupire di niente, in questo libro; perché, altrimenti, ci si dovrebbe stupire di tutto: come di quando Hiro, vestito da coniglio su una pista da sci in Canada, viene investito da uno slittino pieno di bambini. Si rompe due caviglie, nell’urto; e viene da ridere e piangere insieme, perché ‘guarda che sfigato questo Hiro’ ma anche ‘poveraccio, però se lo merita’.

Si merita tutto, Hiro, di ciò che accade. Forse non si merita i genitori che, dietro ad una parvenza di normalità, entrano in una setta di sciroccati antisistema antitutto. Ma anche questo, forse, non importa. Ciò che davvero conta è che pure Hiro, nonostante tutto, forse riuscirà a cambiare. E se ciò accade non è per la morale fatta da qualche bravo autore travestito da narratore intradiegetico onnisciente, no. Hiro crescerà, prima o poi, solo grazie ad un ultimo lancio contro una vetrina.

Leggete il libro e divertitevi. Nonostante le brutte immagini (ahimè, qualche critico dovrà spiegarmele), vi divertirete.

 

Cosimo Benzi Angelini

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