Daniel Pennac – Loro siamo noi (Marotta&Cafiero, 2021)

Daniel Pennac – Loro siamo noi (Marotta&Cafiero, 2021)

Daniel Pennac è tornato in Italia grazie ai piccoli giganti della Marotta&Cafiero editoriLoro siamo noi non è sicuramente l’opera per cui Pennac verrà ricordato, ma è comunque una presa di posizione di un autore ormai classico su un tema caro (spero) a tutti noi; una virgola, forse, nel mare d’inchiostro versato oggigiorno, ma una virgola di valore.

Un pamphlet ‘necessario’ di Daniel Pennac sui migranti

Le parole di Pennac sono solo una piccola parte (non di certo trascurabile) di questo piccolo volume (pubblicato in due edizioni con copertine diverse). Il libello è un pamphlet in cui parole e immagini si incontrano e si sostengono a vicenda: è infatti arricchito dalle fotografie del fotoreporter Roberto Salomone, testimone oculare dei drammi di Lesbo e delle rotte migratorie del Mediterraneo. Ma anche il progetto grafico – che evidenzia parole chiave e fotografie giocando sui toni del grigio e del nero in contrasto col bianco della carta – oltre al classico taglio di un angolo, rendono il libretto un libro bello, pesante e non superfluo a tutto tondo.

Non serve citare tutto il libro per capire la posizione di Pennac. Ecco, ad esempio, l’explicit:

Tutte queste persone, però, le abbiamo accolte. Facendo ragionare il nostro istinto di conservazione, spiegandogli, per esempio, che l’altro può diventare a sua volta un francese.
E sono loro, tutti questi profughi del XX secolo, ritenuti ogni volta troppo numerosi, a fare insieme a noi la Francia di oggi.
Come i profughi di oggi faranno, insieme a noi, la Francia di domani.

Altre due perle che impreziosiscono l’opera sono la prefazione di Sophie Beau, cofondatrice di SOS Méditerranée e attivista umanitaria, e la traduzione di Yasmina Mélaouah, “la voce italiana di Malaussène e dei romanzi dell’autore francese“.

Sulla necessarietà

Non ho scritto a caso quel “necessario”, nel titoletto precedente. Si sa, le opinioni sono discordanti sulla necessarietà dei libri. Da un lato c’è chi afferma che tutti i libri sono necessari, mentre dall’altro c’è chi estremizza in maniera opposta dicendo che sono pochi i libri davvero necessari. Io (che non sono nessuno), sono per stare in medias res: sono consapevole dell’importanza di tanti libri non essenziali, anche come mezzi di collegamento con libri o argomenti più importanti (ad esempio questo di Nick Cave); ma sono anche d’accordo sull’inutilità dei libri di Bruno Vespa (non me ne voglia, ha fatto cose peggiori).

Detto questo, perché quest’opera particolare di Daniel Pennac è necessaria? A mio avviso, lo è in quanto la sua voce – così amata, così ironica seppur seria, così ascoltata – ha molta più forza e pervasività di quanto abbiano centinaia e migliaia di altre voci sbraitanti sui social e in televisione.  Ed è una voce forte, un’opinione ferma e precisa senza gli arzigogoli di alcuni pensatori (arzigogoli talvolta necessari, si intende); e senza la prepotenza di alcuni opinionisti che, sapendo di aver ragione, sentono una certa superiorità – almeno questa non nostalgica – scorrergli dentro.

In conclusione, il libro va acquistato (e costa pure poco), va regalato a natale, va prestato.

Perchè loro siamo noi, i noi di ieri e di domani. E Pennac lo sa.


Di questo nuovo libri di Daniel Pennac ne parlano anche le bravissime libraie della Libreria Biblion:


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